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- Questo topic ha 19 risposte, 1 partecipante ed è stato aggiornato l'ultima volta 7 anni, 11 mesi fa da avv brancati.
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25 Gennaio 2016 alle 18:47 #1791PierluigiOspite
Buonasera
Mi chiamo ………e sono un geometra:
il Comune di ….. emette nel 1982 Decreti d’occupazione d’urgenza ai sensi art. 3, L. 3/01/1978, n. 1 ed art. 20, Legge 22/10/1971, n. 865 per porzioni di terreno proprietà mio assistito per realizzare lotto nuova Str. Comunale. Ai Decreti ed all’occupazione non segue nessuna comunicazione dei proprietari, né Decreti di esproprio da parte dell’Amministrazione, i lotti di terreno sono ancora in proprietà del mio assistito che nel frattempo versa sugli stessi i tributi dovuti per la Comunità Montana, adesso Unione dei Comuni.
Dagli uffici tecnici dell’Amministrazione attualmente mi indicano che se la proprietà non ha manifestato controdeduzioni durante in periodo di occupazione d’urgenza – cinque anni – l’occupazione è caduta in “prescrizione” e quindi non è più impugnabile.
Quali provvedimenti possiamo prendere nei confronti dell’Amministrazione per addivenire alla cessione delle aree? -
25 Gennaio 2016 alle 18:48 #1792Avv BrancatiOspite
Gent.mo geom.
L’occupazione inizialmente condotta dall’ente è diventata occupazione illegittima non essendo stata conclusa la procedura espropriativa con regolare emissione del decreto di esproprio.
La P.A. in questo momento non può prendere l’iniziativa di intestarsi il terreno (a meno che siate disponibili a cederglielo gratuitamente), in quanto dovrebbe fare un provvedimento di acquisizione sanante ex art. 42 bis dpr 327/2001 pagando il valore del terreno, danni ed interessi. In questo caso quindi le amministrazioni restano inerti lasciando le situazioni come sono (e raccontando evidenti fandonie come quella propinatavi).
L’unico modo di muovere la situazione è di avanzare un ricorso al tar in cui chiedere la restituzione del bene con rimissione in pristino e il risarcimento del danno da occupazione illegittima (cosa che ovviamente la P.a. non può fare). Ciò inevitabilmente costringerà la p.a. ad emettere il provvedimento di acquisizione sanante con pagamento di indennità di esproprio.
Non esistono in materia né prescrizione dei diritti né usucapione.
Noi ovviamente restiamo a disposizione per seguire giuridicamente, con il suo apporto tecnico, la posizione, avendone parecchie identiche al nostro attivo. -
26 Gennaio 2016 alle 9:56 #1793PierluigiOspite
Molto gentili, risposta puntuale
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7 Febbraio 2016 alle 11:32 #1796marioOspite
buongiorno, vorrei gentilmente dei chiarimenti. sono proprietario di un terreno di 485 mq, il comune per pubblica utilita’ mi ha espropriato il terreno, ci siamo messi d’accordo per la cessione volontaria, (dove tra l’altro ancora non ho percepito un euro) la superfice da espropriare e’ di 155 mq come da tebelle tecniche, effettuo un rilievo con il mio tecnico e notiamo che si sono impossessati di 230mq cioe’ 75 mq in piu’. quali sono i miei diritti? e’ occupazione illegittima del terreno? cosa posso chiedere come risarcimento danni (dato che la strada ormai e’ terminata ma anora non e’ aperta)?
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15 Febbraio 2016 alle 10:45 #1826Avv BrancatiOspite
Gent.mo sign. Mario,
si tratta sicuramente di occupazione illegittima, tuttavia i mq 75 sono troppo pochi per consentire di affrontare la questione in Tribunale. Quello che si può fare è mandare una lettera al Comune evidenziando l’errore e chiedendo di modificare l’atto di cessione volontaria includendo anche i 75 mq, così da sollecitare contestualmente anche il pagamentoSe vuole possiamo scrivere noi la comunicazione. IN caso ci contatto a info@tutelaespropri.it o allo 0721.581879
cordiali saluti
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8 Febbraio 2016 alle 8:47 #1797MarcoOspite
Buongiorno, sono proprietario di un terreno sul quale è iniziato senza mai perfezionarsi, un esproprio per pubblica utilita al fine di costruirne un parcheggio. Il tar ha chiesto al comune di procedere con acquisizione sanante. Il mio giusto ristoro è il valore attuale del parcheggio (suolo e soprassuolo) o il suolo in base all’edificato? Le sottopongo questa domanda perché:
1 al momento dell’occupazione, divenuta poi illegittima, il terreno era edificabile, mentre ora col cambio del piano regolatore e l’apposizione di un vincolo idrogeologico, varrebbe molto poco dovendo ottenere”il valore attuale del bene”
2 perché’ “subire” la costruzione di un parcheggio e non di una scuola o di un ospedale, che avrebbero garantito uno sfruttamento più remunerativo dell’area e di conseguenza un ristoro proporzionato al massimo sfruttamento del bene iniziale.
Cordialita
Ms -
15 Febbraio 2016 alle 10:51 #1827Avv BrancatiOspite
Gent.mo sign. Marco,
la norma di riferimento art. 42 bis dpr 327/2001, non è chiara sul punto, tuttavia alcuni elementi fanno ritenere che il bene debba essere valutato alla data di emissione del provvedimento ex art. 42 bis.
Peraltro nel suo caso, se come capisco il parcheggio si trova in area completamente urbana, il valore del bene più che desumibile dalla destinazione urbanistica o da quanto vi sia realizzato, deve essere valutato in base al contesto di zona, ossia in base a un valore medio dei terreni in zona in base alla destinazione degli stessi (anche realizzata), in quanto il bene ha costituito opera di urbanizzazione degli stessi.La P.A. fisserà autonomamente un’indennità, ove lei ritenesse inadeguata la medesima, può ricorrere in Corte di Appello. E’ consigliabile farlo nel termine di 30 giorni.
Ovviamente restiamo a disposizione ove si volesse avvalere di noi per l’eventuale giudizio di appello.
cordiali saluti
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24 Febbraio 2016 alle 12:16 #1828GianniOspite
Buongiorno, scrivo in quanto ho subito, nel lontano 1971, una dichiarazione di pubblica utilità sui alcuni miei terreni. A tale dichiarazione non ha fatto seguito alcun atto della PA. A tale inerzia ho provveduto mandando numerose raccomandate A/R dal mio legale chiedendo il compimento della procedura di esproprio e dunque la voltura dei predetti terreni. Tuttavia, la PA non hai mai dato risposta, se non saltuariamente adducendo al fatto che la situazione presto si sarebbe risolta.In una occasione la PA aveva fatto una proposta per l’acquisizione totale dei terreni, ma a questa nulla fece seguito.
In tutto questo tempo, non essendo stata compiuta la voltura dalla PA, io ho continuato a pagare sui terreni l’imposta comunale sui beni immobili!
A questo punto, vista la prolungata inerzia della PA, credo sia il caso di adire il TAR, ma qui mi sorgono dei dubbi: non ho ben chiaro se mi convenga maggiormente chiedere la restituzione dei terreni e relativo danno, oppure direttamente il risarcimento del danno equivalente, oltre che l’indennità, oltre che il rimborso di tutte le imposte versate fino ad oggi.
Grazie per la gentile risposta, Gianni-
16 Marzo 2016 alle 19:54 #1843avv brancatiOspite
Sicuramente l’unico modo per uscire dalla vicenda é un ricorso al tar. Le domande vanno comunque per prudenza svolte entrambe, anche se l’orientamento attuale prevalente del tar é per ordinare la restituzione, ma vi sono giudici che accolgono il risarcimento.
Se vuole noi stiamo svolgendo numerose di tali procedure e possiamo seguirla con avvocati specializzati. Se ritiene può contattarci telefonicamente, meglio nei giorni di lunedì o martedì prossimo
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24 Febbraio 2016 alle 16:32 #1831avv brancatiOspite
Sicuramente l’unico modo per uscire dalla vicenda é un ricorso al tar. Le domande vanno comunque per prudenza svolte entrambe, anche se l’orientamento attuale prevalente del tar é per ordinare la restituzione, ma vi sono giudici che accolgono il risarcimento.
Se vuole noi stiamo svolgendo numerose di tali procedure e possiamo seguirla con avvocati specializzati. Se ritiene può contattarci telefonicamente, meglio nei giorni di lunedì o martedì prossimo -
9 Marzo 2016 alle 11:52 #1834WalterOspite
Buongiorno.
Nel lontano 1989 la P.A eseguì dei lavori di urbanizzazione in area di mia proprietà in assenza del benchè minimo titolo autorizzaztivo determinandosi così di fatto un esproprio del tutto illegittimo (fine lavori 1991). Dopo numerosi tentativi di risoluzione bonaria peraltro senza costrutto alcuno ,l’inevitabile contenzioso (2002) , con il quale la P.A venne condannata in primo grado alla riduzione in pristino e restituzione dell’area interessata (2006) rigettando totalmente l’alternativa del rimborso per equivalente.La P.A ,pur in presenza di grandi perplessità da parte dei difensori , optò per un secondo grado di giudizio.
Nell’appello l’Amm.ne , valutata probabilmente l’effettiva impossibilità fisica della riduzione in pristino in quanto l’area risulta densamente abitata ed in considerazione della sua onerosità , in buona sostanza chiedeva alla Corte di poter procedere al cosidetto risarcimento per equivalente. Anche in questo caso l’Amm.ne venne dichiarata soccombente e l’appello, come peraltro facilmente intuibile venne dichiarato totalmente infondato rimandando così il tutto al dispositivo della sentenza di primo grado.
Questa la situazione ad oggi.
La domanda: trattandosi a tutti gli effetti di un esproprio reale del tutto illegittimo come dichiaratamente indicato nella sentenza di primo grado , nel caso in cui si addivenga ad una transazione bonaria (risarcimento per equivalente) ritiene lo scrivente che l’entità del ristoro economico debba essare determinata per analogia con i parametri previsti dalla vigente normativa sugli espropn. 327/2001) e quindi:
– acquisizione area al prezzo di esproprio indicato in perizia dal CTU
oltre ad interessi e rivalutazioni a far data dalla data di contestazione;
– riconoscimento indennità di occupazione usurpativa in ragione di 1/12 dell’intero importo di espopriazione per ogni anno o mese o frazione di occupazione , oltre ad interessi e rivalutazioni a far data dal fine lavori sino alla data dell’effettivo pagamento.Ringraziando anticipatamente con cordialità
Walter MAZZOLINI
che , come fcilmente
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16 Marzo 2016 alle 19:54 #1842avv brancatiOspite
Salve per la determinazione dell’indennità di occupazione, normalmente, la giurisprudenza riconosce il minor valore pari al 5% annuo, come identificato in tema di acquisizione in sanatoria, dall’art. 42 bis dpr 327/2001, anche se concettualmente in effetti parrebbe più proprio il riferimento che lei fa ai criteri di calcolo dettati in tema di occupazione legittima
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11 Marzo 2016 alle 19:03 #1839brancatiOspite
Salve per la determinazione dell’indennità di occupazione, normalmente, la giurisprudenza riconosce il minor valore pari al 5% annuo, come identificato in tema di acquisizione in sanatoria, dall’art. 42 bis dpr 327/2001, anche se concettualmente in effetti parrebbe più proprio il riferimento che lei fa ai criteri di calcolo dettati in tema di occupazione legittima
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16 Marzo 2016 alle 13:22 #1840annaOspite
Buongiorno, mi hanno espropriato nel 1999 per pubblica utilità 350 mq di terreno ma durante i lavori della costruzione del collettore e pista ciclabile si sono impossessati illegalmente di altri 120 mq senza nessuna notifica da parte della P.A solo nel 2002 mi è stato notificato un decreto di esproprio forzoso con il nuovo frazionamento del terreno che comprendeva gli ulteriori 120 mq, ma senza nessuna ulteriore indennità è possibile riavere i nostri 120 mq presi da parte della P.A illegittimamente dove sotto il suolo scorre il collettore?
La ringrazio Anna+
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16 Marzo 2016 alle 19:53 #1841avv brancatiOspite
Gent.ma sign.ra Anna
avendo la Pa emesso un decreto di esproprio nel 2002, ormai non è più possibile contestare l’occupazione illegittima, in quanto in caso si sarebbe dovuto all’epoca impugnare il decreto di esproprio stesso. Anche per quanto riguarda l’indennità non determinata, risultano ormai scaduti tutti i termini di legge. Diverso sarebbe stato ovviamente il caso ove la Pa non avesse mai emesso alcun decreto di esproprio
cordialità
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31 Marzo 2016 alle 10:35 #1849PaolaOspite
Buongiorno, Nel 1980 l’ente per lo sviluppo industriale ha emesso un decreto per l’occopazione d’urgenza di un terreno di proprietà di mio padre per un’estension di 576 mq, non fu mai emesso decreto di esproprio. Il terreno all’epoca (secondo loro era agricolo) venne occupato per costruire una delle prime strade dell’allora nascente Nucleo Industriale. Noi vogliamo chiudere questa situazione ma ho molte perplessità:1) devo rivolgermi necessariamente al TAR o si può trattare bonariamente (e secondo voi cosa conviene)? 2)L’art. 42 bis dpr 327/2001 parla di valore venale del terreno, in base a cosa viene stabilito o chi deve stabilirlo? 3)il terreno deve considerarsi a tutti gli effetti Industriale-Commerciale come l’area in cui ricade e essere quindi valutato come tale? 4)recentemente da una mia ricerca in conservatoria del catasto mi sono resa conto che il terreno realmente occupato era in realtà 886 mq (le ultime due particelle rispettivamente di 56 e 50mq furono vendute da noi nel 1994 e nel 2000 e fisicamente non vi erano spazi liberi ma non ci eravamo resi conto che il totale non quadrava) cambia qualcosa in termini di inizio dell’occupazione per la porzione “dimenticata”? 5)Leggendo l’art. 42 sembrerebbe che l’amministrazione possa procedere ad un nuovo esproprio per sanare la situazione in considerazione del permanere dello stato di pubblica utilità:è così o ho capito male? Grazie
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1 Aprile 2016 alle 9:28 #1852avv brancatiOspite
Salve,
a distanza di così tanto tempo è assolutamente improbabile chiudere la situazione con un semplice accordo con l’ente, a meno che non si sia disponibili a cedere i bene gratuitamente. Se si vogliono avanzare diritti è indispensabile un ricorso al tar.
Al Tar si dovrà chiedere la restituzione del terreno con rimissione in pristino e risarcimento del danno, l’ente però potrà emettere, ex art. 42 bis, un decreto di acquisizione in sanatoria, valutando l’indennità che vi dovrebbe spettare ai sensi di legge. Se tale indennità è ritenuta insufficiente si potrà quindi ricorrere in Corte di Appello per la rideterminazione.
Alcuni Tar, ma sono pochi, effettuano un controllo di congruità sulla determinazione dell’indennità effettuata dall’ente nel provvedimento ex art. 42 bis.
Quanto al valore, se l’opera è a diretto asservimento della zona industriale, facendone parte fin dal principio nell’ambito del medesimo piano particolareggiato, sicuramente il valore è quello industriale-commerciale. Se diversamente si tratta di una strada con funzione generale, il valore sarà quello agricolo.
La differenza di superficie che lei fa notare non muta nulla nel quadro sopradescritto.
Restiamo a disposizione per approfondimenti anche telefonicamente allo 0721.581879 o per fornirle l’assistenza legale di cui abbia necessitàcordiali saluti
avv Brancati
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29 Ottobre 2016 alle 17:47 #1879GianniOspite
Buongiorno, nel 1976 l’ANAS – VE ha emesso con Decreto provvisorio 5 anni a firma del Prefetto l’occupazione d’urgenza di un terreno coltivato a vigneto di proprietà di mio padre, per un’estensione di 1000mq.
Mio padre ha preso l’indennizzo ma il decreto di esproprio tutt’ora non è mai stato perfezionato.
Sono stato all’Ufficio del Registro, il terreno risulta ancora a nome di mio padre.
A questo punto mi chiedo se posso chiedere il risarcimento del danno per tutti gli anni di espropriazione illegittima in base all’art42bis.
Grazie perla cortese risposta. Gianni-
3 Gennaio 2017 alle 18:09 #1954avv brancatiOspite
Mi scuso ma il suo post è arrivato solo ora per un disguido tecnico.
Sicuramente sussiste il diritto a vedersi riconosciuto il risarcimento ex art. 42 bis.
Mi chiami pure al n. 0721.581879cordiali saluti
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9 Novembre 2016 alle 16:24 #1943GianniOspite
Buongiorno non ho ricevuto nessuna risposta dal 29.10.2016, scusi se la disturbo.cordiali saluti
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