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Mutamento della destinazione urbanistica e determinazione dell’indennità di espropriazione
Ai fini della determinazione dell’indennità di espropriazione, la qualificazione dell’area deve essere valutata considerando le caratteristiche del bene alla data del decreto di esproprio, tenendo conto dei vincoli conformativi a tempo indeterminato e prescindendo dai vincoli espropriativi o preordinati all’esproprio. Inoltre, non è possibile retrodatare la qualificazione dell’area in caso di mutamento della destinazione urbanistica, altrimenti l’indennizzo sarebbe inficiato da astrattezza.
Le contestazioni alla consulenza tecnica d’ufficio possono essere sollevate fino alle conclusioni
La sentenza esaminata Cassazione civile sez. I, 18/09/2024, n.25109 afferma che le contestazioni alla perizia del consulente posso essere sollevate non soltanto nell’udienza di esame della ctu, ma anche successivamente e fino alla memoria conclusionale, costituendo argomentazioni difensive sempre ammesse.
Legittimazione al pagamento dell’indennità di esproprio: chi deve pagare?
In caso di espropriazione per pubblica utilità, il soggetto legittimato al pagamento dell’indennità di occupazione e di esproprio è generalmente l’ente beneficiario dell’espropriazione, salvo diversa indicazione nel decreto ablativo. Nei procedimenti in cui più soggetti condividono il potere espropriativo, la legittimazione passiva va valutata in base al ruolo e ai poteri effettivamente esercitati da ciascun ente convenuto. In presenza di una delega del concessionario per atti della procedura ablatoria, non sussiste solidarietà passiva del delegato, rimanendo il beneficiario l’unico obbligato al pagamento dell’indennità.
Diritto alla retrocessione in caso di espropriazione per pubblico interesse
Sul diritto alla retrocessione la Suprema Corte insegna che il decreto di esproprio non può essere revocato una volta che sia stato emesso ed eseguito. Qualora quindi la pubblica amministrazione non sia più interessata al bene e voglia restituirlo al privato occorre porre in essere un procedimento di retrocessione, salvo ovviamente che la Pubblica Amministrazione non voglia servirsi di strumenti civilistici quali la stipula di un atto notarile.
Destinazione a verde pubblico attrezzato o a parco urbano e vincolo espropriativo
La destinazione di un terreno a verde pubblico o a parco urbano non comporta automaticamente la qualificazione del vincolo come espropriativo. Come insegna il Consiglio di Stato, infatti, per attribuire tale qualificazione al bene occorre una analisi più approfondita dello strumento urbanistico volta a comprendere le effettive possibili utilizzazioni attribuite al privato. Ove infatti l’opera sia realizzabile anche dal privato che possa trarne una adeguato vantaggio economico, il vincolo dovrà essere qualificato come conformativo
Presupposti della retrocessione parziale
Il Consiglio di Stato conferma che la retrocessione parziale non costituisce un diritto dell’ex proprietario: occorre infatti una valutazione discrezionale della P.A. che attesti l’inservibilità del bene espropriato
Distinzione tra vincoli conformativi e vincoli espropriativi
Per comprendere se un vincolo sia conformativo o espropriativo, spiega la Suprema Corte, occorre guardare all’atto di pianificazione urbanistica. Se il vincolo è specifico e riguarda una singola opera pubblica, tale vincolo deve qualificarsi come espropriativo e di questo non si deve tenere conto nella determinazione dell’indennità ex art. 32 dpr 327/2001
Indennizzo ex art. 44 e prescrizione dell’azione
L’azione ex art. 44 dpr 327/2001 spettante al proprietario non espropriato che abbia subito una diminuzione di valore del proprio bene a causa della realizzazione di un’opera pubblica, è soggetto esclusivamente a prescrizione decennale e non a decadenza. Il termine prescrizionale inizia a decorrere da quando l’opera è entrata in esercizio o comunque da quando il privato ha iniziato a subire il pregiudizio lamentato.
L’indennizzo delle aree prive di destinazione urbanistica
Cassazione civile sez. I, 18/04/2023, n.10289: “Ai fini della determinazione dell’indennità di espropriazione delle aree prive di pianificazione urbanistica, la stima non può risolversi in un mero esercizio qualificatorio dell’astratta natura dell’area, ma deve corrispondere all’effettivo valore di mercato di questa secondo le sue caratteristiche concrete espresse in termini monetari,
Retrocessione totale e retrocessione parziale
Consiglio di Stato sez. IV, 06/06/2023, n.5555Per la retrocessione totale viene in rilievo la definitiva inutilità del bene o comunque semplicemente la mancata attuazione dell’intera opera o finalità pubblica, per fattori sopravvenuti, difficoltà attuative o finanche errori di programmazione o di realizzazione, per cui non vi è ragione, ove la
Occupazione illegittima: non si matura la prescrizione dei diritti risarcitori
Consiglio di Stato sez. IV, 19/04/2023, n.3965 L’occupazione senza titolo di un bene, originariamente occupato per dare corso alla realizzazione di un’opera pubblica o di pubblica utilità e non acquisito alla proprietà pubblica mediante l’emanazione del decreto di esproprio, configura un illecito permanente i cui effetti lesivi si rinnovano di
Il termine di impugnazione del provvedimento di acquisizione sanante ex art. 42 bis dpr 327/2001
AGGIORNAMENTO DICEMBRE 2023
Con una recente sentenza di dicembre 2023 sul termine di impugnazione del provvedimento di acquisizione sanante la Suprema Corte di Cassazione ha però evidenziato come non sia applicabile al caso di specie il termine breve decadenziale; l’azione è quindi soggetta all’ordinario termine prescrizionale decennale.
Occupazione acquisitiva ed usucapione
Cassazione civile, sez. II, 28/06/2023, n. 18445 L’occupazione usurpativa di un fondo da parte della P.A. è compatibile con l’usucapione del fondo medesimo da parte dell’ente occupante, in quanto la totale assenza dei presupposti di esercizio del potere ablativo, che connota detta occupazione, lascia intatta la facoltà del proprietario di rivendicare
I danni da sconfinamento
La Suprema Corte di Cassazione indica nella giurisdizione ordinaria, e non in quella amministrativa, l’organo deputato al riconoscimento del risarcimento dei danni di sconfinamento
Espropriazione parziale di bene unitario ed immissioni inquinanti
Cassazione civile sez. I, 14/04/2023, n.9959. Nella determinazione dell’indennità di esproprio ex art. 33 dpr 327/2001, deve tenersi conto anche del decremento di valore della porzione residua del bene. Nell’ambito di tale valutazione, ricorda la Suprema Corte con questa sentenza, è necessario anche considerare le diminuite possibilità di utilizzo dell’area
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