Provvedimento di acquisizione sanante sopravvenuto nel corso del procedimento per la restituzione di un bene illegittimamente occupato

Consiglio di Stato sez. IV, 03/03/2025, n.1790: “Qualora nel corso del giudizio intentato per ottenere la restituzione di un bene illegittimamente occupato e il risarcimento del danno conseguente all’occupazione abusiva, sopravvenga il provvedimento di acquisizione sanante, la relativa domanda va dichiarata improcedibile, giacché tutte le aspettative di tutela del privato, risarcitorie e restitutorie, si canalizzano nell’eventuale contenzioso avente ad oggetto il provvedimento acquisitivo.”

 

L’art. 42 bis dpr 327/2001 stabilisce le modalità che la pubblica amministrazione deve adottare per poter emettere un provvedimento di acquisizione sanante rispetto ad una illegittima occupazione in atto.

La norma di legge ha maglie molto ampie in ordine alle situazioni che possono legittimare la pubblica amministrazione alla emanazione del provvedimento e relativamente alle tempistiche in cui il provvedimento può essere adottato.

Nell’ipotesi esaminata dal Consiglio di Stato la P.A., legittimamente secondo il parere dell’organo giudiziario, emanava il provvedimento in pendenza di un giudizio per la restituzione delle aree illegittimamente occupate. Peraltro altre sentenze del Consiglio di Stato ritenevano ammissibile l’emanazione del provvedimento acquisitivo anche successivamente all’emanazione di una sentenza di restituzione della ree ancora non adempiuta: Consiglio di Stato ad. plen., 18/02/2020, n. 5 Il giudicato restitutorio (amministrativo o civile), inerente all’obbligo di restituire un’area al proprietario da parte dell’Amministrazione occupante sine titulo, non preclude l’emanazione di un atto di imposizione di una servitù, in esercizio del potere ex art. 42-bis, comma 6, d.P.R. 8 giugno 2001 n. 327 , poiché questo presuppone il mantenimento del diritto di proprietà in capo al suo titolare.

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