Le modalità di pagamento dell’indennità di espropriazione

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Come si può incassare l’indennità che spetta a seguito di un esproprio? L’indennità accettata 

Occorre differenziare due situazioni, ossia quella in cui venga accettata l’indennità provvisoria e quella in cui invece l’indennità provvisoria non venga accettata.

Partiamo dalla prima ipotesi: l’ente espropriante offre un’indennità provvisoria che il proprietario decide di accettare. Oppure l’ente espropriante offre un’indennità provvisoria, il proprietario apre una negoziazione, una trattativa con l’ente espropriante, e si giunge quindi a una indennità condivisa.

In questi casi la norma di legge stabilirebbe che l’ente espropriante debba pagare entro 60 giorni l’80% dell’indennità. Uso molti condizionali in quanto in realtà gli enti molto raramente rispettano queste tempistiche di legge. Molto spesso occorrono invece tempi assai più lunghi per poter incassare anche l’indennità che sia stata accettata.

Come dicevamo, il pagamento inizialmente dovrebbe essere solo dell’80% in quanto, avendo stabilito la legge un termine così breve di pagamento, quello di 60 giorni, è evidente che in questo tempo i lavori non sarebbero conclusi e quindi non si avrebbe davvero la definizione delle superfici.

Chiariamo il punto con un esempio: il progetto prevede l’esproprio di 1000 mq, autorità espropriante e proprietario si accordano per un’indennità di €10.000. Tuttavia poi iniziano i lavori. Durante i lavori il progetto può subire delle lievi varianti. E quindi ipotizziamo che alla fine dei lavori i metri quadri non sono più 1000 ma sono 950. Il senso di pagare subito l’80% e il 20% invece al termine dei lavori è proprio volto a far sì che poi con il saldo dell’indennità si possano fare i conguagli necessari. Se l’ente invece di prendere 1000 ne ha presi 950, pagherà un po’ di meno del 20%. Se invece di prenderne 1000 ne ha presi 1050, pagherà un po’ più del 20%.

Nel caso di pagamento di una indennità accettata il pagamento è un pagamento diretto, quindi tramite bonifico bancario o tramite rilascio di assegni circolari.

Cosa succede se l’indennità provvisoria non viene accettata – il deposito dell’indennità provvisoria

Diverso il caso in cui il proprietario decida che l’indennità provvisoria non è adeguata e quindi decida di non accettarla, chiedendone una rideterminazione con commissione arbitrale o con rideterminazione giudiziale in Corte di Appello. In questo caso l’indennità provvisoria non può essere pagata direttamente al proprietario, ma deve essere depositata alla cassa depositi e prestiti. La cassa depositi e prestiti è un organismo statale che ha varie funzioni tra cui quella di raccogliere e conservare le indennità di esproprio che siano depositate.

Si può incassare l’indennità provvisoria depositata?

La norma di legge all’articolo 26.5, prevede che il proprietario possa comunque in ogni caso incassare l’indennità provvisoria depositata a titolo di acconto sull’indennità definitiva.

Va anche dato atto del fatto che le autorità esproprianti molto spesso fanno molte resistenze a consentire l’incasso a titolo provvisorio dell’indennità di acconto. Questo avviene fondamentalmente solo per fini diciamo così latamente ritorsivi e sostanzialmente per cercare di scoraggiare i soggetti a difendere i propri diritti.

Tuttavia la norma di legge parla chiaro e quindi si può costringere l’ente espropriante a far incassare al proprietario l’indennità provvisoria a titolo di acconto.

Il deposito dell’indennità definitiva di esproprio

Si arriverà poi all’indennità definitiva, quindi si arriverà a una sentenza o un giudizio arbitrale che determini l’indennità definitiva. A questo punto l’ente espropriante dovrà effettuare un nuovo deposito integrativo rispetto a quello già depositato. Se l’indennità provvisoria era €10.000 e l’indennità definitiva sono €20.000, evidentemente l’autorità espropriante avrà già depositato i €10.000 e farà un nuovo deposito integrativo di ulteriori €10.000. Tutte queste somme vengono depositate alla cassa depositi e prestiti.

Come si riscuotono le somme depositate alla Cassa Depositi e Prestiti?

Il procedimento di riscossione delle somme depositate è abbastanza complesso. Una volta che l’autorità espropriante abbia fatto il deposito, riceve un certificato di deposito da parte della cassa depositi e prestiti. Questo certificato di deposito deve essere inviato al proprietario espropriato.

Il proprietario deve fare un’istanza di svincolo all’autorità espropriante. L’autorità espropriante fa una serie di verifiche in base ai presupposti che stabilisce la legge (verifica ad esempio l’assenza di ipoteche sul bene) e poi emette un decreto di svincolo che invia al proprietario. Il proprietario con questo decreto di svincolo va quindi alla cassa depositi e prestiti che provvederà poi ad accreditare le somme presso un conto corrente del proprietario.

Cosa succede se il bene espropriato è gravato da ipoteche?

In questi casi, sia per il caso di accettazione dell’indennità provvisoria sia per il caso di svincolo delle somme depositate, quindi sia in caso di pagamento diretto sia in caso di pagamento mediante deposito e svincolo, non si può procedere in mancanza di un nulla osta della banca. Quindi bisognerà andare in banca e chiedere un nulla osta.

La ragione di ciò è ravvisabile nel fatto che se sul terreno espropriato sussiste un diritto di un soggetto terzo, tale diritto deve essere garantito nell’ambito del pagamento dell’indennità. Diversamente, se non fosse così, la banca verrebbe a perdere la sua garanzia patrimoniale a fronte di un’indennità pagata al solo proprietario e nessuno garantirebbe che questo proprietario effettivamente giri le somme alla banca.

Cosa succede se il proprietario espropriato ha debiti con il fisco?

La Cassa Depositi e Prestiti prima di pagare l’indennità al proprietario è tenuta ad effettuare una ricerca in ordine agli eventuali debiti fiscali. Ove venga ravvisata l’esistenza di un debito fiscale, l’indennità depositata viene destinata prima al pagamento dei debiti fiscali e quindi solo per l’eccedenza viene versata al proprietario.

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