L’indennità di espropriazione
L'indennità di esproprio - elementi generali
Cosa spetta al proprietario espropriato?
A fronte del sacrificio subito per l’esproprio del suo bene, al proprietario espropriato spetta un indennizzo economico. Tale indennizzo, a seguito delle ultime innovazioni legislative e delle sentenze della Corte Europea dei diritti dell’uomo e della Corte Costituzionale, deve sempre ora sempre coincidere con il valore di mercato del bene espropriato.
Come si calcola l'indennità di esproprio?
A seguito delle sentenze della Corte Costituzionale del 2007 e del 2011 e in applicazione dei principi dettati dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, l’indennità di espropriazione deve corrispondere al valore di mercato del bene espropriato, considerata la natura del terreno e le possibili utilizzazioni dello stesso consentite dalle leggi e dallo strumento urbanistico. La valutazione va fatta alla data di emissione del decreto di esproprio
Che cosa sono i Vam – valori agricoli medi?
I Valori agricoli medi si riferiscono ai valori dei terreni agricoli e sono valori determinati dalla Commissione Provinciale Espropri. Tale determinazione dovrebbe essere fatta annualmente al fine di garantire una congruità rispetto al valore di mercato attuale. Sono ripartiti per zona e tipi di colture. I Valori agricoli medi non rappresentano più l’indennità di esproprio per i terreni agricoli, a seguito della sentenza della Corte Costituzione n. 181/2011
Chi determina l'indennità provvisoria di esproprio?
L’indennità provvisoria di esproprio viene determinata dall’Autorità espropriante. Nell’ambito del procedimento ordinario regolato dall’art. 20 dpr 327/2001, tale determinazione è preceduta da uno scambio di osservazioni. Nell’ambito del procedimento di urgenza ex art. 22 o nel caso di occupazione di urgenza ex art. 22 bis, tale determinazione avviene invece unilateralmente.
Quando viene offerta l'indennità provvisoria di esproprio?
L’indennità provvisoria di espropriazione viene offerta dopo l’approvazione del progetto. in caso di procedura ordinaria l’ente comunica l’approvazione del progetto e chiede al proprietario l’invio di osservazioni che concorrano a una corretta fissazione dell’indennità di espropriazione per pubblica utilità. Nel caso di procedura di urgenza o di occupazione di urgenza, invece, l’indennità viene offerta unitamente alla comunicazione di approvazione del progetto e del decreto di urgenza.
Come si determina l’indennità di esproprio di un terreno agricolo?
L’art. 40, come fatto oggetto di interpretazione dalla Corte Costituzionale, prevede che l’indennità di espropriazione per pubblica utilità di un terreno agricolo si calcoli in base al valore di mercato dello stesso, determinato dalle condizioni e dall’ubicazione del bene e dai possibili usi consentiti dalla legge. Tale norma va però integrata con l’art. 33 del DPR 327/2001 che prevede che debba essere indennizzata anche l’eventuale perdita di valore della porzione residua causata dall’esproprio.
Cosa si intende per valore venale?
Pur sussistendo varie posizioni nella dottrina estimativa che tendono a distinguere tra valore venale e valore di mercato, nella giurisprudenza sulle espropriazioni per pubblica utilità, il concetto di valore venale e di valore di mercato coincidono. Quindi il valore venale è il valore di mercato del bene che può essere determinato mediante il confronto con atti comparabili o mediante stime analitico ricostruttive.
Come si calcola l’indennità di esproprio di un terreno edificabile?
A partire dal 2007 l’indennità di espropriazione per pubblica utilità di un terreno edificabile deve corrispondere al valore di mercato dello stesso. Tale valore può essere determinato mediante un confronto con atti comparabili o attraverso una stima analitico ricostruttiva, ovviamente connessa alla concreta destinazione urbanistica del bene.
Come si determina l’indennità di espropriazione di un bene destinato a servizi?
La determinazione dell’indennità di espropriazione di beni destinati a servizi è forse l’aspetto più complesso della disciplina espropriativa. Occorre infatti in primo luogo escludere che la destinazione urbanistica costituisce l’espressione di un vincolo espropriativo. Ove così fosse, infatti, non si deve tenere conto di tale classificazione urbanistica ma occorre risalire al valore della zona a cui sia asservito il bene. In caso contrario, occorre considerare il valore di mercato del medesimo considerate le possibilità di utilizzo extra-agricolo consentite dalla legge.
Quale indennità di espropriazione spetta in caso di esproprio di una casa o di un immobile?
Ove venga espropriata una casa o un immobile a finalità commerciale o industriale, l’art. 38 del dpr 327/2001 prevede che l’indennità di espropriazione debba coincidere con il valore di mercato del bene espropriato. Vanno inoltre considerate le tasse e le spese notarili affrontate per l’acquisto del bene. La giurisprudenza però riconosce anche il pagamento di una indennità che copra gli oneri di trasloco e i beni mobili non trasferibili.
Che cos'è l'indennità di occupazione di urgenza?
L’indennità di occupazione di urgenza è una indennità che spetta al proprietario nel caso in cui il suo bene sia occupato in via di urgenza e in vista del futuro esproprio. Nella sostanza quindi, il proprietario perde il possesso dei beni prima che sia emesso il decreto di esproprio, ossia l’atto che trasferisce la proprietà. In ragione di ciò l’art. 22.5 bis dpr 327/2001 prevede in favore del proprietario una indennità aggiuntiva pari ad un interesse dell’8,33% annuo sul valore del bene espropriato.
Che cos’è l’indennità di occupazione temporanea?
Per l’esecuzione dei lavori, l’ente pubblico può avere la necessità di occupare temporaneamente delle aree che poi al termine dei lavori vengono restituite al proprietario. Ad esempio ciò avviene per le aree di cantiere. In questo caso gli artt. 49 e 50 dpr 327/2001 prevedono che al proprietario spetti una indennità pari ad un valore dell’8,33% annuo rispetto al valore del bene occupato. Al proprietario spetta anche il risarcimento dei danni causati per perdite di soprassuoli e colture in atto.
Chi paga l'indennità di esproprio?
L’indennità di espropriazione per pubblica utilità viene pagata dal beneficiario dell’espropriazione, ossia dal soggetto che diventa proprietario dei beni espropriati. Il beneficiario dell’espropriazione può coincidere con l’autorità espropriante, ma può anche essere un soggetto differente.
Cosa si intende per occupazione senza titolo?
L’occupazione senza titolo, o espropriazione indiretta o occupazione illegittima, si hanno quando l’ente occupi un terreno senza averne un legittimo titolo. Questo può capire sia quando l’occupazione sia dall’inizio illegittima per mancanza di un corretto provvedimento amministrativo autorizzativo della presa di possesso, sia qualora scada il termine dell’ordinaria occupazione legittima del bene. In questi casi l’ente è obbligato a restituire l’area, ripristinandone lo stato iniziale e pagando una indennità per illegittima occupazione. Diversamente l’ente può disporre un provvedimento di acquisizione sanante, pagando l’indennità prevista dall’art. 42 bis d.p.r. 327/2001.
Come si calcola l'indennità di occupazione senza titolo?
La normativa non stabilisce un criterio per la determinazione dell’indennità per occupazione illegittima. La giurisprudenza propone vari criteri che vanno dal riconoscimento dei soli interessi legali, al riconoscimento per analogia di una indennità pari all’indennità di occupazione legittima. Il proprietario può però sempre dimostrare che il reale danno che ha subito è maggiore e quindi può ottenere il risarcimento di tale maggior danno.
Come di calcola l’indennità di acquisizione sanante ex art. 42 bis dpr 327/2001?
L’indennità di acquisizione sanante ex art. 42 bis dpr 327/2001 prevede il pagamento del valore del bene acquisito in base al valore di mercato del bene al momento dell’emissione del provvedimento di acquisizione sanante. La giurisprudenza discute circa la necessità di riconoscere al proprietario anche il valore delle opere eseguite dall’ente. Al proprietario poi spetta un interesse del 5% per ogni anno di occupazione illegittima, salvo la prova del maggior danno subito, nonché un indennizzo pari al 10% del totale per risarcimento del danno morale.
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