L’esproprio di servitù
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Che cosa si intende per esproprio di servitù?
Il testo unico espropri prevede che, oltre alla proprietà, possano essere espropriati anche dei diritti reali minori. Tra questi, il più frequente è sicuramente l’esproprio di servitù. Che cosa si intende per esproprio di servitù? Talvolta l’ente non ha la necessità di acquisire la proprietà del bene, ma semplicemente di utilizzarne una sua particolare funzione. Può ad esempio imporre una servitù di passaggio.Un esempio concreto: la servitù di passaggio
Si può ipotizzare la presenza di una strada privata che serve le proprietà ad essa confinanti, e in cui la pubblica amministrazione abbia la necessità di accedere per raggiungere magari un proprio terreno oppure per fare delle opere di manutenzione, magari a un ponte che si trova alla fine della strada. È evidente che in questo caso l’ente pubblico può decidere di non espropriare l’intera strada rendendola pubblica, ma semplicemente di acquisire una servitù di passaggio a proprio favore: in questo caso la strada non diventerà pubblica ma sarà semplicemente possibile il suo utilizzo anche da parte dell’ente pubblico.Un altro caso: la servitù di elettrodotto
Un caso ancora più frequente è la servitù di elettrodotto. Se Enel o Terna o chi per loro devono costruire un elettrodotto, non espropriano tutto il fondo ma, soprattutto nelle zone in cui i cavi scorrono in superficie oppure sottoterra, vengono imposte delle servitù di elettrodotto, ovvero viene stabilito il diritto di passare con i cavi sul terreno che resta in capo in favore del proprietario. La stessa situazione si ha nei casi di servitù di gasdotto o di servitù di acquedotto. Sono tutti casi in cui gli enti non espropriano la proprietà, che rimane al proprietario e che potrà continuare ad utilizzare il bene nei limiti imposti dalla servitù.Un caso interessante: la servitù di immissioni
Un caso molto interessante è quello delle servitù di immissioni. Ipotizziamo la costruzione di una strada vicino a un centro urbano e che quindi fiancheggia degli edifici. Se l’ente accerta, in base ai propri studi, che le emissioni che verranno prodotte superano i limiti di legge, l’ente può imporre una servitù di emissioni, cioè il fabbricato è costretto a tollerare e a subire queste emissioni che vanno a eccedere le norme di legge. Ovviamente in questo come negli altri casi già descritti, spetta al proprietario una indennità di asservimento.Come si calcola l’indennità di asservimento?
L’indennità di asservimento si calcola in una percentuale del valore del bene asservito. Ipotizziamo che venga asservito un fondo agricolo per una superficie di 1000 mq. Se il valore del fondo magari è €10 al mq, il valore di quella superficie sarebbe 1000 x 10= €10.000. Ed allora quale può essere l’indennità di asservimento? Il valore dell’indennità dipende da quanto è pervasiva la servitù che viene imposta. Ad esempio, per le servitù di gasdotto normalmente viene riconosciuto il 40% rispetto al valore del bene. Quindi se il valore del bene abbiamo detto prima essere €10.000, la servitù potrebbe valere €4000.L’indennità di asservimento: una questione di valutazione
Va detto però che la legge non stabilisce delle percentuali stabili, ma rimanda a una valutazione concreta del peso imposto alla proprietà dall’asservimento. Occorre quindi stimare quale sia il valore del bene e bisogna capire che limitazione il bene subisce a seguito della servitù: in base a tali elementi si può valutare la perdita di valore del bene e quindi l’indennizzo che spetta per l’imposizione della servitù.L’asservimento è un vero e proprio esproprio
L’imposizione di servitù è un vero e proprio esproprio, e quindi l’esproprio di servitù segue tutte le regole procedimentali di un normale esproprio di proprietà. Quindi occorrerà l’imposizione di un vincolo preordinato all’esproprio, occorrerà una dichiarazione di pubblica utilità, un decreto di esproprio, un’immissione in possesso. Insomma, tutte quelle fasi procedimentali tipiche dei procedimenti espropriativi.Art. 33 e art. 44 dpr 327/2001: quali sono i rapporti?
La precisazione appena fatta è importante perché da essa si può desumere che anche in tema di esproprio di servitù si può applicare l’articolo 33, ovvero l’articolo che si occupa della svalutazione della porzione residua, cioè dell’esproprio parziale di bene unitario. L’art. 33 afferma che se l’esproprio è parziale, e quindi non determina la ablazione di tutto il bene ma di solo una sua parte, la parte residua può essere indennizzata in ragione della svalutazione che viene a subire. Ebbene tale principio si può applicare anche nel caso di esproprio di servitù disciplinato dall’art. 44.Un’ipotesi concreta
Ipotizziamo l’esistenza di un terreno destinato a campeggio. In una parte di questo terreno viene imposta una servitù di elettrodotto per la costruzione di un elettrodotto ad alta tensione. L’ente espropriante propone un’indennità di asservimento che attiene esclusivamente alla porzione di terreno che viene asservita. Tuttavia, è facile comprendere che in questo caso l’elettrodotto crea una svalutazione alla porzione residua, perché comprensibilmente i turisti non avranno piacere di andare a fare un campeggio sotto un pilone dell’alta tensione. Molto probabilmente questo campeggio subirà delle perdite economiche a causa dell’imposizione della servitù, avrà magari la necessità di riorganizzare la sua attività. Tali perdite economiche determinate dall’imposizione di servitù, possono essere compensate considerando la svalutazione della porzione residua ex articolo 33.È possibile richiedere la commissione arbitrale ex art. 21? È possibile effettuare un ricorso in Corte di Appello?
Come già indicato l’esproprio di servitù segue tutte le regole di un ordinario esproprio di proprietà. Ciò vale ovviamente anche in relazione alla determinazione dell’indennità. Quindi anche in caso di esproprio di servitù si può richiedere l’attivazione di una commissione arbitrale ex articolo 21 per ottenere una rideterminazione dell’indennità, oppure si potrà ricorrere alla Corte di appello per chiedere una determinazione giudiziale dell’indennità di esproprio.Approfondisci leggendo l'articolo 44
ART. 44 sull'esproprio di servitù
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