Il termine di impugnazione del provvedimento di acquisizione sanante ex art. 42 bis dpr 327/2001

AGGIORNAMENTO DICEMBRE 2023
Con una recente sentenza di dicembre 2023 sul termine di impugnazione del provvedimento di acquisizione sanante la Suprema Corte di Cassazione ha però evidenziato come non sia applicabile al caso di specie il termine breve decadenziale; l’azione è quindi soggetta all’ordinario termine prescrizionale decennale.

 

Cassazione civile sez. I, 30/05/2023, n.15188
Anche il procedimento che conduce all’emanazione del provvedimento contemplato dall’art. 42-bis d.P.R. n. 327/2001 è un procedimento amministrativo espropriativo, soggetto ad obbligo di motivazione, ed il provvedimento emanato, al termine della procedura, ha tutte le caratteristiche, a fronte della privazione o compressione del diritto dominicale dell’espropriato, di un provvedimento espropriativo cui si accompagna un diritto dell’espropriato di natura indennitaria, cosicché l’impugnazione del decreto di c.d. acquisizione sanante, al pari di quella del decreto di esproprio, laddove si contesti non la legittimità dell’atto (devoluta alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo) ma esclusivamente l’ammontare dell’indennità, è devoluta al giudice ordinario, ex artt. 53, comma 2, d.P.R. n. 327/2001 e 133, comma 1, lett. g), ult. periodo, cod. proc. amm., la corte d’appello in unico grado, ed è soggetta sempre al rito previsto e disciplinato dall’art. 54 d.P.R. n. 327/2001 e dall’art. 29, comma 3, d.lgs. n. 150/2011. Ne consegue che il rimedio azionabile contro la quantificazione della indennità, che si accompagna al provvedimento di acquisizione sanante, costituisce un rimedio volto a contestare la determinazione dell’indennità operata dall’amministrazione che quindi è soggetto al termine breve di decadenza di trenta giorni dalla comunicazione del provvedimento.

La Corte di Cassazione conferma l’orientamento già espresso con la sentenza Cassazione civile sez. I, 13/04/2023, n.9871, e ribadisce che il termine decadenziale per impugnare la determinazione indennitaria di un provvedimento di acquisizione sanante è di 30 giorni dalla notifica del provvedimento.

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