Una nuova vittoria per i nostri associati in Cassazione

Procedimento di espropriazione per pubblica utilità

L’Unione Nazionale Tutela Espropri (TutelaEspropri.it) comunica l’accoglimento della Corte di Cassazione di
un ricorso presentato dal Seminario Vescovile di Senigallia nell’ambito di un procedimento di
espropriazione per pubblica utilità condotto da Autostrade per l’Italia spa.

Il caso di esproprio

Commenta l’avv. Corrado Brancati del foro di Pesaro che ha difeso il seminario vescovile nel corso del lungo procedimento: “la vicenda trae origine nel 2009 quando Autostrade per l’Italia comunicava che alcuni terreni del Seminario Vescovile di Senigallia sarebbero stati soggetti a procedura espropriativa.
L’esproprio riguardava un’area di 5000 mq ubicata in via Cellini e destinata da Autostrade ad opere accessorie alla Terza corsia dell’A14. L’area aveva una destinazione edilizia vincolata alla realizzazione di servizi religiosi di ampio respiro, che includevano la possibilità di realizzare anche edilizia commerciale sempre connessa a finalità di tipo
religioso. Ciononostante, Autostrade offriva al Seminario il pagamento per il suddetto terreno di un valore
appena di 30 al mq
. sostenendo la natura sostanzialmente agricola del terreno. Ne nasceva un lungo contenzioso che trovava un primo riscontro avanti alla Corte di Appello di Ancona che
accoglieva solo parzialmente le ragioni del Seminario, innalzando l’indennizzo ad un valore di euro 41 euro
al mq.”

Continua l’avvocato Brancati: “ritenevamo tale stima fortemente lesiva dei diritti del Seminario vescovile,
anche perché il Consulente Tecnico di Ufficio nominato dalla Corte di Appello aveva stimato il valore del
terreno in euro 421.600 e quindi in oltre 90 euro al mq, praticamente il doppio di quanto aveva poi stabilito
la Corte di Appello accogliendo le richieste di Autostrade. Per tale motivo nel 2016 abbiamo deciso di
rivolgerci alla Suprema Corte di Cassazione.”

La sentenza della Corte di Cassazione

È di pochi giorni fa la sentenza della Cassazione che riforma la decisione della Corte di Appello e che accerta
la natura pienamente edificabile del terreno rimandando alla Corte anconetana per la definizione dei
conteggi.

“La Corte di Ancona presso cui stiamo riassumendo la causa probabilmente riesaminerà la pratica da qui ad
un anno, tuttavia a questo punto, stante la pronuncia della Corte di Cassazione, è da attendersi del tutto
ragionevolmente che venga accolta la stima già fatta dal Consulente di ufficio e che quindi l’indennità venga
determinata nei 421.600 euro
che il consulente aveva già indicato alla Corte di Ancona nel primo giudizio. A
tale somma saranno poi da aggiungersi gli interessi stabiliti per legge che, stante il tempo trascorso,
dovrebbero portare la somma quasi a raddoppiarsi”.
Un lungo percorso giudiziario per avere giustizia.

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