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17 Novembre 2014 alle 9:26 #912claudioOspite
Buonasera, recentemente mia sorella ed io abbiamo ricevuto in eredita la casa paterna sita a Castelgomberto in via cozza Pilon, 8. Tale costruzione e adiacente al tracciato che costituisce la pedemontana veneta ( 40 metri dall’abitazione alla corsia di marcia). Avevamo messo in vendita l’immobile e visto la crisi che incombe avevamo dovuto ridimensionarne di parecchio il valore. Quando abbiamo infine quantificato l’impatto dovuto alla costruzione della nuova arteria, e lo abbiamo comunicato ai possibili acquirenti, il valore dell’immobile si è praticamente azzerato, annullando tutti i preliminari e i contatti di vendita che avevamo in precedenza stipulato. Abbiamo contattato la sede della pedemontana che non ci ha degnato di una risposta. Dato che l’ufficio tecnico del comune di Castelgomberto non ha saputo darci alcuna notizia, tranne darmi il numero di telefono della sede della società, voglio chiedere a voi se potete aiutarci ad avere notizie. Sono previsti dei risarcimenti per i proprietari di immobili che come noi sono nelle stesse condizioni? Capisco dicano che tale opera rappresenta un bene comune, ma per quanto riguarda la mia famiglia, e penso anche per molti altri, ha portato solamente un danno notevole.
Ringraziamo anticipatamente per tutto l’aiuto (anche se piccolo) che ci potete fornire, e nel frattempo porgiamo i migliori saluti. -
17 Novembre 2014 alle 9:27 #913Corrado BrancatiAmministratore del forum
Gent.mo sign.
se abbiamo ben compreso la sua casa si trova a circa 40 metri dal tracciato autostradale, ma la vostra proprietà non è stata interessata da espropri per la realizzazione dell’opera.
La situazione è regolata dall’art. 44 Testo Unuco Espropri, che in generale prevede la possibilità di indennizzi ai beni che, pur non essendo fatti oggetto di esproprio, subiscano un detrimento dalla realizzazione dell’opera.
la giurisprudenza interpreta tale norma in modo restrittivo, riconoscendo il danneggiamento e quindi l’indennizzo solo in quei casi in cui la situazione superi una normale tollerabilità (normalmente si parla di distanze di 5-10-15 metri dall’opera). Pur comprendendo perfettamente la sua situazione, va quindi evidenziato che una distanza di 40 metri viene di solito considerata tale dalla giurisprudenza da non rendere possibili indennizzi ai sensi della norma di legge.
Diverso potrebbe però essere il caso ove non fossero state previste barriere fonoassorbenti o ove si potesse dimostrare che le immissisioni inquinanti fossero superiori ai limiti di legge. In tali casi, sicuramente, ci sarebbero margini per agire. Ove pertanto riteniate di poter essere in una delle due situazioni, vi consiglierei di far eseguire delle misurazioni del livello di inquinanti atmosferici e di inquinanti sonori al fine di verificare se i livelli siano o meno superiori alle norme di legge. Vi potrete rivolgere o all’Arpam regionale o un consulente privato.
Ove il riscontro sia positivo, possiamo sicuramente avviare un procedimento di risarcimento a carico dell’ente espropriante.
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