L’ ESPERTO RISPONDE

I diritti fondamentali dei proprietari di proprietà espropriate per pubblica utilità

Molti utenti che si rivolgono a TutelaEspropri spesso manifestano preoccupazione riguardo le fasi principali di un processo di esproprio e sui ruoli dell’avvocato in questo contesto. In che modo gli sviluppi recenti nella legislazione italiana hanno influenzato il campo della difesa degli espropriati per pubblica utilità? Come stanno veramente le cose? Chiediamolo all’esperto.

Risponde l’avv. Davide Renzi che si occupa di tutela dei proprietari espropriati fin dal 2010

1. Può descriverci brevemente la sua esperienza e specializzazione legale, in particolare nel campo della difesa di espropriati per pubblica utilità? Mi occupo di tutela dei proprietari espropriati fin dal 2010 e in questo momento questa attività rappresenta l’80% della mia giornata lavorativa. Sono particolarmente specializzato nelle pratiche di contenzioso avanti la Corte di Appello, occupandomi peraltro ovviamente anche delle fasi preliminari della procedura espropriativa.

2. Quali sono i diritti fondamentali dei proprietari di proprietà espropriate per pubblica utilità in Italia? Semplificando possiamo dire che i proprietari hanno il diritto a ricevere un indennizzo economico che sia pari alla perdita economica che hanno subito, ma hanno anche un interesse legittimo (e quindi tutelabile) a che il procedimento espropriativo si svolga secondo le norme di legge. in sostanza si ha il diritto di verificare e pretendere che l’ente espropriante svolga il procedimento come previsto per legge e il diritto ad essere pagati quanto la legge prevede.

3. Come può un proprietario prepararsi per affrontare un processo di esproprio? Quali sono le prime azioni che dovrebbe intraprendere? Appena ha notizie di un possibile esproprio è bene che il proprietario si attivi per comprendere come l’esproprio interesserà la sua proprietà. Questo è un elemento fondamentale. Qualora si verifichi poi che l’esproprio coinvolge pesantemente gli interessi dell’espropriato, è assolutamente consigliato che il proprietario si rivolga immediatamente a un avvocato specializzato in materia. Solo nelle prime fasi della procedura, infatti, sussiste la possibilità di intervenire per provare ad ottenere una modifica del progetto. Ove si desideri quindi cercare di ottenere una modifica del progetto, occorre agire molto prima che il progetto sia approvato. Ugualmente è bene attivarsi prima possibile nel caso di esproprio di abitazioni o nel caso di espropri aventi un ingente valore economico. Negli altri casi il proprietario può attendere l’approvazione del progetto.

4. Quali sono le possibilità di negoziazione con l’ente pubblico espropriante e come può un avvocato aiutare il proprietario a ottenere un risarcimento equo? Le possibilità di negoziazione dipendono molto da quale ente espropriante si abbia come controparte; alcuni enti hanno una maggiore propensione alla trattativa, altri molto meno. Un avvocato esperto deve capire in quali casi si possa davvero trattare e in quali no, al fine di evitare di far perdere inutilmente tempo al cliente. Frequentemente, infatti gli enti tendono a tergiversare. Ovviamente, peraltro tutte le volte in cui è possibile è bene effettuare trattative approfondite, in quanto un accordo bonario sicuramente abbrevia di molto le tempistiche di pagamento.

5. In che modo l’avvocato può assistere il cliente nella valutazione del valore della proprietà espropriata? Per valutare il valore del bene espropriato occorre la collaborazione di due figure professionali: un avvocato e un tecnico esperto. Le figure sono entrambe necessarie se si vuole fare un buon lavoro. L’avvocato da solo non è infatti di stimare adeguatamente un bene e soprattutto non è in grado di supportare i valori stimati con adeguati criteri tecnico-scientifici. Neppure un tecnico da solo però può effettuare una buona perizia di stima. Il mondo delle espropriazioni è infatti basato su norme di legge molto stringenti e su una giurisprudenza settoriale e specifica che occorre ben conoscere e che influenza molto fortemente le modalità estimative.

6. Può condividere con noi un caso di successo o un esempio in cui ha aiutato un cliente a ottenere un risultato favorevole in una situazione di esproprio per pubblica utilità? Ne ricorso uno molto particolare che i fa piacere raccontarvi. Il bene che veniva parzialmente espropriato era un lago adibito alla pesca sportiva. L’esproprio coinvolgeva circa 2000 mq di terreno. L’ente aveva valutato tale terreno come agricolo, offrendo una indennità di circa 6000 euro. abbiamo però potuto dimostrare che il terreno costituiva una viabilità di accesso al lago e quindi che l’esproprio andava a penalizzare l’intera proprietà in quanto rendeva più difficile la percorrenza dei mezzi all’interno del bene. Siamo quindi riusciti ad ottenere una indennità di 540.000 euro. E’ ovviamente un caso limite, ma che spiega bene due cose. Non ci si deve rassegnare: è ben possibile scontrarsi contro un ente espropriante ed avere giustizia. Inoltre ciò fa capire che l’indennità di esproprio spesso non deve limitarsi al valore del pezzo di terra espropriato, ma deve comprendere la perdita di valore della porzione residua del bene.

7. Come un proprietario può scegliere il miglior avvocato per rappresentarlo in una situazione di esproprio per pubblica utilità? Forse non esiste un “miglior” avvocato da scegliere. Ma è però indispensabile scegliere un ottimo avvocato. Occorre qualcuno che sia altamente specializzato nella materia. Non si tratta infatti solo di conosce le norme di legge o la giurisprudenza, ma occorre avere pratica del settore. Occorre sapere come gli enti esproprianti davvero si comportano e quindi occorre avere un avvocato che sappia davvero come muoversi nella giungla della burocrazia di questi enti. E questo si impara solo con anni di pratica.

Avv. Davide Renzi

Si occupa di tutela dei proprietari espropriati fin dal 2010 e in questo momento questa attività rappresenta l’80% della sua giornata lavorativa. È particolarmente specializzato nelle pratiche di contenzioso avanti la Corte di Appello, occupandosi peraltro ovviamente anche delle fasi preliminari della procedura espropriativa.  

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